Introduzione
Il progetto che propongo a tutte e tutti voi per l’Università di Macerata di oggi e di domani è ispirato ai valori fondanti dell’Europa e della nostra Costituzione. Attraverso la sua realizzazione, insieme, possiamo favorire una piena valorizzazione delle nostre studentesse e dei nostri studenti, contribuire alla realizzazione delle loro aspirazioni, partecipare, con loro, a uno sviluppo sostenibile della società e delle comunità.
Con il coinvolgimento di tutte e tutti possiamo costruire un Ateneo capace di abbracciare l’inclusione, la cittadinanza consapevole ed attiva, il pluralismo delle culture e del pensiero, la difesa proattiva dello stato di diritto e dei diritti umani. Nondimeno, potremo difendere la libertà dei percorsi di ricerca e dei ricercatori.
In questo progetto potremo sperimentare le sollecitazioni che provengono da molte parti dell’Europa e del mondo – ma anche del nostro Paese – per innovare i processi di sviluppo della ricerca, volta al progresso della conoscenza e al miglioramento delle condizioni di vita di tutte le persone e delle comunità, anche attraverso il dialogo e la co-creazione con il territorio, la collaborazione e la cooperazione a livello internazionale.
In altre parole, vorrei, insieme a voi, promuovere il ruolo del nostro Ateneo nel sistema universitario regionale, nazionale, europeo ed internazionale, come sede di ricerca e di didattica di qualità, nelle scienze umane e sociali. Si tratta di valorizzare lo straordinario patrimonio di competenze e conoscenze di cui già disponiamo per affrontare le sfide della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, della digitalizzazione e dell’inclusione, che l’Europa ha posto al centro della comune strategia di crescita dei prossimi anni.
Sono convinta che la nostra Università, grazie alla qualità della ricerca, della didattica, delle attività di trasferimento scientifico e culturale (terza missione) e dei processi amministrativi, possa davvero essere il poderoso motore di uno sviluppo sostenibile, non solo nel breve, ma anche nel lungo periodo; uno sviluppo attorno al quale identificare obiettivi e programmare azioni che diano concretezza al concetto dell’Umanesimo che innova.
Presupposti essenziali per giungere a questo risultato sono la valorizzazione delle risorse umane, l’efficienza e la trasparenza dell’azione di governo e di gestione, il dialogo incessante e franco tra noi, al nostro interno, e con il territorio. Il benessere complessivo delle studentesse e degli studenti dev’essere nostra preoccupazione primaria e costante; ad esso siamo chiamati a dedicare una parte non trascurabile, se non addirittura prevalente, delle nostre energie. Sono loro il futuro nostro, del nostro Paese, dell’Europa.
Nel programma che vi sottopongo, la visione e la strategia si traducono in obiettivi e azioni, che mi auguro possano essere condivisi all’interno dell’Ateneo e compresi all’esterno di esso. A mio parere, infatti, l’interazione e il confronto con il territorio rappresentano elementi imprescindibili, nella consapevolezza che l’Università, attraverso la ricerca e l’alta formazione, svolge un ruolo di guida nei processi di cambiamento e di ideazione di nuovi modelli di sviluppo. Il territorio in cui sorge la nostra Università, a cominciare dalla Città di Macerata, deve diventare un luogo in grado di attrarre studenti, ricercatori, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario per la qualità della vita, dei servizi offerti, delle infrastrutture e del tessuto culturale e sociale.
In conclusione
Gli incontri di queste settimane e l’ampio consenso trasversale ricevuto hanno rafforzato il mio intento e il mio entusiasmo a candidarmi.
Vorrei contribuire al governo del nostro Ateneo con una sensibilità nuova e un approccio nuovo, facendo leva sull’Europa per innovare e sull’Umanesimo per eccellere.
Credo sia importante perseguire nei prossimi sei anni, senza timori, un confronto franco e leale, anche acceso, se necessario, intorno alle idee e alle direttrici di sviluppo, come si conviene a un’istituzione universitaria. La condivisione e la consapevolezza piena delle azioni da intraprendere sono imprescindibili, per muoverci insieme verso il necessario cambiamento, con coraggio.
Tutti dovremo mettere a disposizione le nostre energie migliori.
Da parte mia, assicuro a ciascuna e ciascuno di Voi che mi spenderò senza riserve, valorizzando la conoscenza che ho dell’Ateneo, delle persone che lo compongono, delle complessità che lo caratterizzano. In un futuro di grandi cambiamenti e di instabilità, come quello che ci attende, sarò in costante ascolto, facendomi carico di un impegno che non è solo istituzionale ma anche morale. Con una sensibilità nuova e con equilibrio vorrei condurre il nostro Ateneo attraverso le trasformazioni profonde che ci attendono, nel solco delle azioni di governo descritte.
Darò fondo alla volontà ed alla convinzione di lavorare in squadra, con lo spirito di inclusione al quale ho cercato di ispirare sempre ogni mia attività, lavorando per il bene delle nostre studentesse e dei nostri studenti oltre che di tutta la nostra Comunità accademica. È questa l’unica via, io credo, per intraprendere da subito un percorso condiviso di rinnovamento e riposizionamento in cui tutte e tutti possano riconoscersi, contribuire e partecipare, nessuno escluso.
A conclusione di questo mio programma, vorrei citare un passaggio molto toccante dal discorso tenuto da Simone Veil nella prima seduta del Parlamento Europeo da lei presieduto, il 17 luglio 1979: “Abbiamo in comune lo stesso desiderio di giungere ad una Comunità basata su un’eredità comune e sul rispetto condiviso dei valori umani fondamentali. È con questo spirito che vi invito ad affrontare, insieme, in modo collegiale, il lavoro che ci aspetta”.
L’Europa ci ispira, l’Umanesimo ci guida.