La funzione intellettuale

La ricerca di base sta al cuore della nostra attività di studiosi e va posta al centro della nostra azione come Ateneo. Nel solco di quanto previsto nella Costituzione, essa è libera ed orientata all’avanzamento delle conoscenze. Essa è anche il collante della Comunità accademica nelle sue diverse espressioni, componenti e funzioni.
Al contempo, sempre di più, negli ultimi anni, è emersa la consapevolezza del rilievo dell’impatto della ricerca e del contributo che è possibile offrire allo sviluppo culturale, sociale, economico della comunità di riferimento a fronte della complessità delle sfide globali.
In tal senso appare infondata l’idea di una contrapposizione tra una ricerca che consideriamo “di base” (astratta e libera) e una ricerca che invece si presenta come “applicata”, in quanto interessata a produrre un impatto e/o supportata da finanziamenti specifici. Queste due anime, infatti, condividono la stessa missione, che consiste nel contribuire, con l’avanzamento delle conoscenze, ad affrontare le grandi sfide della società.
Preoccupazione costante della governance di Ateneo sarà quella di garantire un ambiente di lavoro, le forme organizzative e il livello di finanziamento idonei a consentire a ciascuna studiosa e ciascuno studioso di attuare il proprio impegno nella ricerca scientifica, a favore del progresso del sapere e del contributo allo sviluppo in senso lato.

Questo si traduce, innanzitutto, nella “protezione” del tempo necessario per la ricerca. Occorre garantire meno burocrazia nello svolgimento delle attività quotidiane del personale, con lo snellimento e la semplificazione delle procedure a tutti i livelli e una coerente ripartizione di competenze tra personale docente e personale tecnico amministrativo, oltre che tra aree centrali e dipartimentali.
E’ importante, inoltre, assicurare un set di strumenti di supporto, essenziali per svolgere una ricerca di qualità.
Tra questi indico alcune priorità, da assicurare attraverso un significativo incremento delle risorse finanziarie destinate alla ricerca di eccellenza:

  • strumenti per la ricerca – fonti bibliografiche consultabili on line o fisicamente; accesso alle infrastrutture di ricerca europee e nazionali, oltre che ai network internazionali; opportunità di creazione di gruppi e centri di eccellenza in Ateneo, su base multidisciplinare e inter-dipartimentale;
  • strumenti per valorizzare le ricercatrici e i ricercatori – nuovi meccanismi di valutazione e incentivazione del personale, inclusa la capacità di innovare e sperimentare nella didattica i risultati della propria ricerca e la partecipazione a progetti speciali;
  • strumenti per ottimizzare l’impatto della ricerca – impostare un sistema di presidio delle procedure di valutazione della ricerca (VQR), che garantisca risultati rappresentativi della qualità della ricerca interna, supportando i docenti e i ricercatori.

Una considerazione a parte meritano il supporto e l’accompagnamento dei docenti e dei ricercatori all’acquisizione di ulteriori risorse per lo svolgimento della ricerca, di base o applicata, attraverso i canali europei o nazionali (dai PRIN, ai FIS, alle altre forme di progettualità).
La capacità di partecipare a bandi esterni per la ricerca di base o a bandi con tematiche vincolate rappresenta un aspetto cruciale che l’Ateneo deve curare ed assicurare per acquisire risorse addizionali a quelle, sempre più scarne, disponibili con automatismi ministeriali (fondo di funzionamento ordinario o similari).
Prescindere da questo significa indebolire la ricerca di base, privandola di risorse vitali per il suo svolgimento.
Analogamente alle migliori università italiane ed europee, occorre creare una configurazione organizzativa che renda il processo di scouting delle opportunità, di partecipazione ai bandi, di gestione dei progetti più snello e fluido. L’esperienza che abbiamo maturato negli ultimi anni è significativa (in particolare attraverso il Grant Office) e ci ha portato a ottimi risultati, ma occorre ora un nuovo passo. Questo approccio è fondamentale anche per acquisire e gestire le risorse che stanno affluendo attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Occorre potenziare la nostra capacità di progettare e organizzare le risorse, attraverso anche reclutamenti di PTA e research manager mirati che il PNRR consente di realizzare.
Questo ci può consentire di supportare al meglio, anche finanziariamente, la crescita dei gruppi di Ateneo e delle singole progettualità d’eccellenza.

Infine, un ulteriore elemento fondamentale per la tutela della funzione intellettuale riguarda la valorizzazione dei giovani talenti.
Occorre assicurare opportunità di carriera e di formazione ampie ed articolate ai nostri migliori talenti e una specifica politica di sviluppo per i giovani ricercatori. I riferimenti imprescindibili sono contenuti nelle conclusioni del Consiglio su “Deepening the European Research Area: Providing researchers with attractive and sustainable careers and working conditions and making brain circulation a reality” (9138/21).
La Scuola di Dottorato di UniMC deve divenire un chiaro tratto distintivo del nostro Ateneo, un unicum nel panorama nazionale e internazionale, per numero di dottorandi, per innovazione, qualità e specificità dei corsi, per capacità di generare progetti di ricerca di eccellenza con un alto impatto scientifico, sociale, economico, culturale nel settore delle SSH e delle innovazioni ad esso connesse, per l’attrazione di studenti internazionali.
Come già previsto nella nostra strategia per Excellence in Research, questo richiede anche azioni organizzative e di miglioramento dell’ambiente di studio per i nostri giovani, che in futuro potremo ulteriormente rafforzare con azioni di ascolto e di co-creazione.
Analogamente e in sinergia, deve essere valorizzato il percorso della Scuola di Studi Superiori Giacomo Leopardi, in una filiera dell’eccellenza della formazione di studentesse e studenti, continuando il percorso che la vede sempre più visibile e integrata nelle attività di Ateneo e sul territorio.

Un’azione immediata

Intendo incrementare sensibilmente il numero di borse di dottorato, oltre che le risorse per assegni di ricerca da valorizzare attraverso call interne per la ricerca di base, così che i docenti di tutti i settori possano essere agevolati nella creazione di team di lavoro su tematiche di ricerca specifiche come avviene nelle migliori università internazionali. Parallelamente, mi farò garante di una linea di iniziative e risorse dedicate allo sviluppo delle opportunità di carriera dei giovani ricercatori.

Un progetto ambizioso

Vorrei promuovere la ricerca di eccellenza e l’organizzazione di un ambiente di lavoro di standard europeo, affinché Macerata diventi un riferimento nello sviluppo di progettualità di ricerca di altissimo livello, ispirate alle linee di indirizzo dell’European Research Council.