Le persone

Il progetto che propongo per l’Ateneo trova il suo baricentro nelle politiche per le risorse umane. Assicurare gratificazione e benessere di tutte le persone che lavorano in UniMC è prioritario.
Dal modo in cui le persone vivono quotidianamente la propria esperienza di lavoro dipende il loro contributo allo sviluppo di tutta l’Istituzione, oltre che la preservazione dell’Identità dell’Ateneo. Comprensione delle motivazioni individuali, definizione di sistemi di valorizzazione e di meccanismi che alimentino il senso di appartenenza ed il lavoro di squadra divengono essenziali.

Intendo favorire una politica di gestione delle risorse umane in grado di promuovere, nel lavoro quotidiano di tutte e di tutti, la massima coerenza tra aspirazioni e competenze da un lato e ruoli ricoperti dall’altro. Come prima accennato, partecipazione, trasparenza, inclusione dovranno essere diffusamente assicurati.
Altrettanta attenzione va riposta nella corretta acquisizione delle risorse umane: reclutamento, accoglimento, inserimento debbono essere presidiati in modo adeguato, nel rispetto delle normative, ma sfruttando tutti i margini di flessibilità possibili. Una buona gestione delle organizzazioni non può non fondarsi su una corretta selezione ed un corretto inserimento delle persone.

A questi due ambiti specifici, si aggiunge un terzo livello di azione necessario per valorizzare il contributo delle risorse umane: il senso di appartenenza e condivisione.
Per far ciò occorre una comunicazione fluida, snella ma esaustiva, tempestiva e capace di condividere informazioni sia interne (decisioni assunte da Senato e CdA, provvedimenti nuovi, ecc…) sia esterne (bandi, opportunità, concorsi, progetti). È molto sentita la mancanza di momenti di condivisione di informazioni oltre che occasioni di conoscenza reciproca.
Per questo, intendo avviare, con periodicità e cadenze sostenibili, alcune tipologie di iniziative ed incontri – a libera partecipazione – che, nell’esperienza internazionale, sono molto utilizzati. Si fa riferimento, innanzitutto, a momenti conviviali aperti a tutta la Comunità per confrontarsi in modo informale su temi di ricerca o di didattica o di innovazione nei servizi e nelle strutture (“UniMC si incontra”, da svolgersi una volta al mese). Raccontarsi e raccontare permette di condividere e costruire insieme percorsi futuri.
Ripristinare opportunità ricreative attraverso un rinnovato Circolo Universitario Maceratese è analogamente un aspetto centrale. Vorrei anche utilizzare lo sport e tutte le potenzialità ad esso associate: favorire lo sviluppo del Centro Universitario Sportivo non è importante solo nell’ottica dei servizi agli studenti, ma anche funzionale a consolidare il senso di appartenenza del personale all’Ateneo. Ogni anno si svolgono in tutta Italia competizioni sportive universitarie. Partecipare in squadra, con personale di tutte le aree e di tutte le età, a competizioni di ogni sport può contribuire a creare e aumentare la fluidità nei rapporti, il senso di appartenenza all’Istituzione e il dialogo.
Infine, lo spirito di comunità può essere rafforzato anche grazie ai servizi e ai benefit offerti a tutti i dipendenti (es UniMC Summer Camp per bambini e ragazzi).

Rispetto a questi principi trasversali, individuo alcune azioni prioritarie per i docenti e per i ricercatori:

  • piena adozione e implementazione della Carta & Codice di condotta dei ricercatori (Human Resources Strategy for Researchers ed Open, transparent and merit-based recruitment) per garantire il miglioramento delle condizioni e ambienti di lavoro e tutelare la libertà di ricerca;
  • valorizzazione di tutti i ruoli, con attenzione particolare ai giovani, all’inclusione ed alle pari opportunità all’accesso delle carriere, in coerenza con la “European Skills Agenda for sustainable competitiveness, social fairness and resilience”;
  • incentivazione del merito e del contributo del singolo e dei gruppi di ricerca al programma di sviluppo di Ateneo, perfezionando i meccanismi di premialità individuale e di attribuzione dei fondi per la ricerca di base. Tali meccanismi devono considerare il dibattito europeo che fonda la valutazione su aspetti qualitativi sia del profilo curriculare degli individui sia delle loro pubblicazioni;
  • criteri condivisi di reclutamento e progressione che valorizzino la trasparenza, la partecipazione ed il merito. In questo contesto, assume centralità la pianificazione pluriennale dei punti organico, con meccanismi di attribuzione nuovi e coerenti con il programma di sviluppo di Ateneo nel lungo termine.

Per il personale tecnico, amministrativo, bibliotecario individuo le seguenti azioni prioritarie:

  • favorire, in termini di qualità dell’ambiente di lavoro, l’adozione dei medesimi principi della Carta & Codice di condotta, così da creare condizioni professionali adeguate, motivanti, premianti, in coerenza con le aspirazioni delle persone;
  • valorizzare la professionalità delle persone attraverso percorsi di aggiornamento e formazione continua, anche sul tema del lavoro di squadra e delle competenze trasversali, oltre che favorendo lo scambio di buone prassi, in Italia e all’estero;
  • definire un nuovo sistema di obiettivi di medio termine chiari, condivisi, motivanti, da comunicare tempestivamente ed associati ad un sistema premiante coerente;
  • garantire lo sviluppo della carriera secondo criteri oggettivi e trasparenti, includendo le progressioni verticali come strumento di riconoscimento della qualità dell’attività svolta;
  • assicurare una programmazione adeguata di nuovi inserimenti nelle aree di sviluppo ed in quelle interessate da pensionamenti;
  • operare in sinergia con le rappresentanze sindacali.

Un’azione immediata

Intendo proporre una nuova area organizzativa per la valorizzazione del personale e il suo sviluppo, a tutti i livelli e per tutta la risorsa umana che alimenta la nostra Comunità. In questa area sono definite anche misure concrete volte ad assicurare il benessere psicofisico del personale, a presidiare con azioni specifiche le esigenze familiari ed il ruolo di genitori, oltre che l’inclusione massima. Vorrei, inoltre, avviare una interazione tra la nuova area organizzativa e l’ufficio tecnico per collaborare alla progettazione di nuovi spazi secondo le moderne logiche dell’inclusione e del benessere dei luoghi di lavoro. Il tutto in sinergia con il Comitato Unico di Garanzia, la/il consigliera/e di fiducia e le rappresentanze sindacali.

Un progetto ambizioso

Intendo proporre, all’attenzione del dibattito Europeo, UniMC come polo di sperimentazione di una nuova Carta Europea per tutto il personale che lavora e opera nelle istituzioni di formazione e ricerca. Vorrei coinvolgere tutti voi in questa sperimentazione, che pone al centro la valorizzazione della risorsa umana, affinché tutta l’organizzazione possa riconoscersi tutelata nello spirito e nei principi europei, a beneficio di una ricerca di eccellenza, di una didattica di qualità e di un rapporto ottimale con studenti e territorio.

* Comunicazione Commissione (2020)274, adottata il1 luglio 2020.